La popolare serie ispirata al celebre libro di Roberto Saviano, oltre a scoperchiare il ‘vaso di Pandora’ della camorra ha fatto conoscere al grande pubblico il personaggio di Genny Savastano.
Interpretato dal giovane ma già talentuoso attore partenopeo, Salvatore Esposito, il protagonista di Gomorra rappresenta la bellezza del ragazzo mediterraneo: bruno, maschio e tarchiato!
Se all’inizio della serie, vincitrice di numerosi premi nel mondo, ha rappresentato la quotidianità di Scampia e dei quartieri di Napoli, nel tempo ha permesso al telespettatore di entrare nelle viscere di Gomorra e a percorrere insieme all’attore la crescita del personaggio. Possiamo dire che rispetto a Salvatore Esposito, il Genny Savastano delle prima stagione era abbastanza acerbo, bruttolino e poco interessante, almeno fino a quando non è ‘diventato’ un uomo.
Nella seconda stagione lo abbiamo perso per gran parte del tempo tra la giungla del Sud America, dove ha iniziato a dare i primi segni di mascolinità e il testosterone degli orsi italiani ha iniziato a dar di matto, insieme al ruolo di intermediatore tra la camorra e i narcos.
Gennaro però, quella capigliatura a ultimo dei Mohicani ti faceva molto anni ’90 e sinceramente ti imbruttiva molto, dovevamo dirtelo da ‘mo!
https://youtu.be/Qt_KMIHNNyU
In questa ultima stagione, terminata poco prima di Natale, Genny Savastano è uomo ch’palle e non solo, tanto da non farci tenere più la mano nei pantaloni (Si è vero!) e dichiarare il nostro amore per te.
Genny Savastano perchè non sei gay?! I bear ti sognano!
Cerchiamo di tornare a noi… Il personaggio ha ormai raggiunto un’elevata popolarità, vuoi perchè è bono, vuoi perchè è del sud, vuoi perchè la rete è innamorata pazza dei suoi dialoghi insieme al fido Ciro Di Marzo.
Basta cercare su YouTube le tante parodie della serie prodotta da Sky per comprendere il successo di Gomorra e di Genny Savastano. Se ancora non li conosci, i veri maestri del genere sono i The Jackal, che hanno creato una serie dal titolo “Gli effetti di Gomorra sulla gente” in cui pure Salvatore Esposito si presta a sta’senza pinseri.
