Il viaggio di lavoro con Alex

“Franco potresti passarmi il piano quinquennale per gli emiratini? Dobbiamo finire la presentazione e fra un po’ andare in aeroporto”, “Certo!” Risposi, andai quindi a prendere i documenti già stampati nella mia ventiquattr’ore e per porgerli ad Alex il mio capo.

Intenti nelle nostre peripezie con power point non potei non notare la bellezza ursina del mio superiore, risaltata da un completo grigio che avvolgeva su misura un corpo notevolmente robusto, una cravatta avvolgeva un collo taurino mentre la barba nera, la carnagione scura dovuta alle lampade, gli occhi marroni e i capelli quasi rasati a zero neri facevano il resto.A un tratto la segretaria dell’ufficio mi risveglia dal mio torpore, partecipandoci del fatto che l’auto aziendale era arrivata por scortarci in aeroporto. Prendemmo quindi le nostre valige con i cappotti e ci avviammo verso l’uscita, ci accolse un cielo uggioso e freddo, Berlino seppur una città meravigliosa non mi sarebbe mancata di certo per il clima. Lo chaperon ci aiutò a sistemare le valige e a salire nella BMW serie 5 aziendale, e finalmente Alex ed io ci avviammo verso la destinazione. “Sei contento? Franco non sai quanto è bella Abu Dhabi” mi disse Alex con un sorriso incastonato nella sua barba ben curata, non potei quindi che ribattere con un entusiasmante “Certo! Finalmente andiamo in un posto caldo”, proseguimmo poi il viaggio discutendo dei particolari sul progetto ma non potei non pensare alla riunione fatta pochi giorni prima, in cui ci fu una comunicazione che stupì molti: “Franco, preparati che questo fine settimana mi accompagnerai negli Emirati”, nella faccia dei miei colleghi vidi lo stupore con relativi apprezzamenti o invidie, ero stato assunto da poco e avevo ancora troppe poche esperienze per andare a incontrare un cliente così importante.

Alex però ci tenne a darmi la sua fiducia e me lo ritrovavo vicino a me pelle contro pelle (purtroppo quella dei sedili della macchina) a discutere su come migliorare l’approccio con lo sceicco. Arrivati a destinazione e sbrigate le incombenze aeroportuali, ci avviammo al nostro gate, una bellissima hostess ci scortò nella business class mentre ci viziava con champagne di benvenuto. Decollammo e poiché eravamo vicini di posto e un viaggio lungo ci attendeva cominciammo a parlare, Alex mi chiese: “Beh la fidanzata come l’ha presa questa nostra “fuga romantica”?”, stupito dalla sua ironia gli risposi “Bene, dato che non sono fidanzato”. A questa mia frase Alex s’illuminò per un attimo, provando a continuare a indagare leggermente sull’argomento mentre mi raccontava degli aneddoti divertenti sulla sua vita universitaria scalmanata. Uno sfortuito borbottio dello stomaco interruppe la nostra chiacchierata, segnalandoci il bisogno di mangiare. Ordinammo quindi dal menù il nostro gustosissimo pranzo, composto da molte prelibatezze arabe, mentre io dall’alto del cielo ammiravo assorto fra le nuvole (è proprio il caso di dirlo) l’orsetto sexy intento ad assaporare il suo caffe arabo. Avrei voluto baciarlo in quel momento per gustare il sapore di quel buonissimo caffè dalla sua bocca, spogliarlo e leccare i suoi capezzoli turgidi per poi proseguire con un pompino lì a 40.000 piedi sopra il livello del mare, <<Forse il caffe bollente mi aveva scaldato troppo>> pensai fra me e me ridacchiando. Atterrammo finalmente ad Abu Dhabi e un autista pronto lì ad attenderci ci scortò in hotel per poggiare i bagagli e gli effetti personali. Completando la procedura di check-in una sorpresa ci attendeva: era disponibile solo una camera matrimoniale (a causa dell’overbooking) che ci toccava condividere. “Per me non ci sono problemi, per te Franco?”, titubante risposi “N-no! Nessun problema”, non potei non notare un mezzo sorriso nella bocca di Alex, <<Che strano>> pensai. Arrivati in camera, la suite riservata era meravigliosa e lussuosa in ogni suo aspetto, dal pavimento in marmo alla jacuzzi in bagno. Il letto era king size e, come un ragazzo in gita con la scuola, mi ci buttai sopra per saggiare la morbidezza mentre Alex era in bagno.

Arrivò il momento dell’incontro con i rappresentanti del sultano, ovvero i suoi due figli Aamir e Aadil, due ragazzi completamente diversi, opposti sia per stazza che per carattere. Aadil era filiforme, con un viso gentile e delicato mentre Aamir era robusto e con lineamenti più squadrati e acuti, tali caratteristiche emergevano durante le trattative e con esse la mia voglia di scopare quei tre bellissimi uomini con cui avevo a che fare. Il calore di Abu Dhabi stava facendo ribollire più che mai le mie fantasie gay ursinofile, era difficile per me ed il mio membro mantenere la calma. Dopo estenuanti discorsi Alex ed io riuscimmo ad ottenere il colloquio finale con il sultano per il giorno seguente. Congedammo quindi i due principini e contenti della buona riuscita di questo incontro decidemmo di festeggiare a cena nel ristorante dell’hotel.

Fu una cena piacevole, Alex ed io continuavamo a chiacchierare piacevolmente mentre lui mi versava molti bicchieri di vino rosso, talmente tanti che fui un po’ brillo.

Alex quindi decise che era meglio accompagnarmi in camera per farmi un po’ riposare, prendemmo l’ascensore e andammo in stanza, ci spogliammo e ci mettemmo a letto. Sarà stato l’alcool, ma quella notte sentii vicino a me una protuberanza bella turgida bussare nei paraggi del mio sedere, era il pisello di Alex.Tramortito, sbarrai gli occhi, mi girai nel letto e vidi quel bellissimo orso tutto nudo che mi guardava masturbandosi lentamente, non resistetti e grazie al coraggio datomi dall’alcool lo baciai. Le nostre lingue si scontravano nelle nostre bocche, mentre i nostri piselli turgidi si strusciavano in una sorta di “danza del ventre”.

Piano piano mi spogliò, lasciando liberi i miei due capezzoli turgidi, pronti per essere leccati dalla sua meravigliosa lingua. Godevo come non mai nel sentire il suo corpo contro il mio, il suo leccare ed esplorare mi provocava piacere, e scopri l’estasi quando arrivò a leccare e a prendere in bocca il mio pene. Andava su e giù, non dimenticandosi di leccare anche lo scroto, avere la sua bocca perfetta a disposizione dei miei piaceri era una goduria immensa. Non  volevo più staccarmi, la visione della sua barba perfetta vicino al mio scroto era impagabile e perfetta, era capace di crearmi queste sensazioni con un pompino: Wow. Lo fermai, anche se con dispiacere, ero desideroso di restituire il favore, mi inginocchiai in adorazione di quella verga che grossa e pulsante si presentava desiderosa di penetrare le mie labbra. Aprii il mio cavo orale per ingoiare quella perfezione virile, era difficile contenere dentro di me quella verga ma riuscii ad attuare la mia voglia di sentire fino alla mia faringe quel bellissimo cazzo. Lo stavo facendo godere ed era in mio potere, mi bloccai al momento giusto, non volevo che venisse, almeno non subito quindi mi distesi nel letto lussuoso (e lussurioso) con le gambe aperte, con il il mio culo sodo in bella mostra per essere leccato.Alex mi diede uno sculaccione che mi fece sussultare: “Vedo che siamo monelli stasera, eh?”  mi disse con tono voglioso, senza aspettarsi risposta si appresto a leccarmi il mio buchino desideroso e bisognoso di attenzione maschile. Le referenze non erano necessarie, oramai era appurato che ci sapeva fare, solo dopo pochi minuti era già possibile infilare tre dita dentro di me. “Sei pronto” e con questa affermazione Alex entro dentro di me, ero talmente rilassato che non ci fu nemmeno dolore, ero completamente rapito da questo uomo. Cominciò quindi ad entrare e ad uscire da me ritmicamente, quasi come se ci fosse in sottofondo una musica di cui solo noi due eravamo in grado di apprezzarne le note ed il ritmo. Proseguimmo la nostra danza a pecorina, io adoravo quella posizione, mi fa sentire come posseduto da un bellissimo lupo cattivo, ed era quella la sensazione che provavo ad essere suo, i colpi stavano diventando sempre piu vigorosi: stava per venire. Mi inondò con il suo seme caldo provocando una eiaculazione di tutto rispetto pure a me.

Ci distendemmo nel letto mentre lui era ancora sopra di me, ci abbracciammo e soddisfatti ci addormentammo insieme nel letto, ignari di ciò che l’indomani avesse in serbo per noi…

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Un racconto di Michele

Se aveste dei suggerimenti e dei feedback da dovermi inviare potete contattarmi a questa mail: fernandoramirez1995magic@gmail.com

Spero che il racconto bear vi sia piaciuto e mi raccomando: usate sempre il preservativo

Orsi Italiani - Pillole di Woof
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La redazione di Orsi Italiani è formata da amanti del genere bear, a cui piace raccontare il mondo gay degli orsi italiani.

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