Erano le 9.30, mi risvegliai nella camera d’albergo ancora sollazzato e felice dal pensiero sconcio creatosi e realizzatosi la scorsa notte. Mi ritrovai con il cosiddetto “morning wood”, il mio pisello infatti desiderava venire già di quasi prima mattina.
Presi il telefono per utilizzare il wi-fi, volevo collegarmi ad internet, non per guardare la cartina geografica ma per scopi meno nobili, dovevo accontentare i miei istinti primordiali. Andai in un noto sito porno gay per poter sfogare le mie voglie e, come immagino abbiate capito i miei gusti, andai nella sezione bear. Stavolta però feci una leggera virata verso il BDSM… Non vedevo l’ora di vedere delle pance attorniate da giacchetti in pelle e cinture con fibbia in metallo che, con un semplice click, rivelavano le porte del piacere omosessuale.Trovai il video perfetto, un daddy vestito solo con dei copri jeans da cowboy e polsini in pelle, armato di una abile maestria, legava al tavolo una bestia tutta muscoli. Era meravigliosa la visione della corda che seguiva i solchi dati dai muscoli vigorosi, lo stesso valeva per la pancia…Vedere quell’uomo insalsicciato e alla mercé del proprio daddy dominatore non faceva che contribuire ad aumentare la mia erezione. Cominciai a toccarmi, un po’ immedesimandomi nell’insalsicciato e un po’ con il padrone. Cominciò con il frustino, preso da un tavolino pieno di meravigliose attrezzature, il daddy di nero (s)vestito, solleticò i capezzoli intrappolati fra le corde. Riuscii a scorgere lo sguardo del dominatore, gli si leggeva in faccia che stava maliziosamente pensando a come infliggere piacere. Io intanto mi tolsi le mutande e massaggiavo il mio pene dalla punta sino alla base, pulsava intatti compiaciuto grazie ai miei abili tocchi e alla visione del porno.
L’azione si fece più interessante, il dominatore iniziò a dare colpi di frustino al capezzolo dell’orso intrappolato, udii i primi grugniti di piacere, accompagnati dallo sguardo desideroso della meravigliosa bestia che gridavano: “Ancora mio padrone”. Ad ogni colpo di frustino la pelle si arrossava, e in contemporanea io mi eccitavo sempre più. Mentre le frustate proseguivano in tutto il corpo e si scaricavano particolarmente tutte in quella pancia che sobbalzava dagli urti, io mi sollazzavo massaggiando le palle. Finì la tortura addominale e il daddy-master si avvicinò al tavolo della strumentazione, estrasse uno strumento da elettro sex che, con una gran faccia da porco, iniziò subito a montare e a collegare alla corrente elettrica.Accese l’arnese e, piano piano, ripartì dai capezzoli. Il pettorale tremava un poco a causa della scossa, ma si notava che quel fastidio stava dando sollazzo ai due partecipanti. Cambiò posizione e fece risalire con estrema lentezza lo strumento di Zeus, percorse il collo seguendo la carotide, arrivò all’orecchio per poi finire sopra le sopracciglia. Li il suo gioco perverso continuò per un po’, provocando spasmi involontari al muscolo del sopracciglio. Soddisfatto del suo lavoro chiese di aprire la bocca e di tirare fuori la lingua, appena tirata fuori la elettrizzò. Resistette alla scarica l’orsetto legato e, per premio, il dominatore lo baciò appassionatamente in bocca con la lingua, era sempre più un piacere vedere quelle azioni estreme, si vedevano infatti i rigoli di sudore scendere dalle tempie.Oramai il suono della corrente elettrica era diventato melodia per me e per i due porno attori, tanto che un’altra meravigliosa idea balenò al dominatore: percorrere con la corrente il gran cazzone eccitato dello schiavo.
Slegò in parte la zona interessata, per poter avere lo spazio necessario per operare quella dolce tortura. Comincio dalla punta del pene, riuscì a prendere una goccia di precum che collaborò nella condizione elettrica e, con estrema lentezza, percorse tutto il tratto dell’uretra fino ad arrivare ai testicoli. Li si sbizzarrì, e impartì il suo piacere-dolore al testicolo destro, a quelle visioni i cazzi di noi tre si indurivano sempre più. In quel momento desideravo essere sia l’artefice che la vittima di quelle meravigliose sevizie simpatizzanti coi due maestri della tortura. Nel contempo il maestro prosegui infliggendo la stessa sorte al testicolo sinistro, alternando le zone d’azione della corrente alternata con l’interno coscia. Segui poi perfettamente le linee anatomiche della bestia godereccia, fino ad arrivare alla zona perianale, diede due bei portentosi sputi ed ebbene si, cominciò a scaricare la corrente su quel magnifico buco. Io quasi non ce la facevo più dalla troppa eccitazione, ma riuscii a bloccarmi perché volevo vedere la magnifica penetrazione che da lì a poco sarebbe seguita. Presto detto, il mio desiderio si realizzò, infatti il daddy slegò completamente lo slave e cambiarono tavolo, si ritrovarono infatti in un tavolo ginecologico dove il buco del bear era in bella vista. Il daddy si mise il cock ring, dopo di che iniziò a penetrare quel buco grondante di umori goderecci. Non ci volle molto per sbattere dentro quel grosso cazzone, la cavalcata quindi cominciò.
Io non riuscivo quasi più a trattenermi dalla visione di quel buco dilatato dai colpi ben assestati , il precum usciva copioso come una fontanella dal mio pisello. Quegli sguardi, quei muscoli in tensione erano oramai letteralmente diventati la goccia che fece traboccare il vaso, come il daddy e l’orsetto nel porno, venni in un piacere unico all’unisono con i grugniti animaleschi. Riversai il mio prodotto tutto sull’addome, mentre la coppietta BDSM venne nelle rispettive bocche, concludendo il tutto con un bacio grondante di sperma e saliva. Felice per come la giornata stava iniziando chiusi la pagina web dal mio telefonino. Soddisfatto, mi avviai verso la doccia, chiedendomi fra me e me se chissà mai attenderà una scopata come quella del video…
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Un racconto di Michele
Se aveste dei suggerimenti e dei feedback da dovermi inviare potete contattarmi a questa mail: fernandoramirez1995magic@gmail.com
Spero che il racconto bear vi sia piaciuto e mi raccomando: usate sempre il preservativo